A Siviglia, la storia si fonde con l’arte attraverso le numerose abitazioni di illustri cittadini. E’ questo il caso del Palacio de Manara, che prende il nome dalla famiglia che diede i natali al filantropo e benefattore Miguel de Manara, ispiratore dell’Hospital de la Caridad. Questo palazzo ha origini assai remote, e risale addirittura all’epoca del Califfato di Cordoba, l’epoca di dominazione Araba di gran parte della penisola iberica. Il palazzo oggi presenta delle forme puramente rinascimentali, come dimostra l’elegante utilizzo del mattone in cotto e un piccolo patio che differisce molto dagli standard architettonici andalusi, per via dell’utilizzo delle colonne e delle balconate, ma soprattutto, per la fonte d’acqua in marmo di gusto italiano.
Proveniente dal rinascimento italiano è anche l’entrata monumentale al palazzo, caratterizzata da una coppia di colonne tuscaniche assai scenografiche e monumentali nell’intento risalenti al 1540. Singolari anche le decorazioni geometriche a stucco dell’interno delle balconate che danno sul cortine quadrato e le decorazioni pittoriche. Il cortile interno, candido nelle sue tonalità di bianco, alterna delle poderose colonne angolari con funzione strutturale con delle esili colonne di ruolo quasi esclusivamente decorativo, dando ritmo all’insieme.
Il palazzo si trova nella zona un tempo nota come “Juderia”, il quartiere ebraico di Siviglia, tra la calle Levies e la zona di San Bartolomé.