Il Museo delle Belle Arti di Siviglia è uno di quei musei che non sono conosciuti a sufficienza dal grande pubblico. Si tratta di una grande collezione di opere che in Spagna ha paragoni solamente con il Museo del Prado di Madrid. Ha una delle più vaste collezioni di artisti spagnoli al mondo, e i nomi esposti presso il museo andaluso vanno da Murillo a Zurbaran, da Velazquez a Lucas Cranach, per una esposizione assai completa e troppo spesso trascurata nel viaggi e nelle vacanze dei turisti. Eppure si tratta del più esteso museo andaluso, e dovrebbe avere ben altra considerazione. La struttura che ospita il museo, peraltro, è un pregevole esempio di architettura secentesca spagnola, l’ex convento de la Merced Calzada. Il Museo fu invece istituito tra il 1835 e il 1841.
La sezione più emozionante del museo è senza dubbio la pittura barocca spagnola. A partire dal tardo Rinascimento, e dopo il cosiddetto “Siglo de Oro”, la cultura spagnola diede frutti tra i più maturi dell’intero periodo barocco. Alcuni artisti come Zurbaran, Valdes leal e Bartolomè Murillo (di cui è presente una grande statua nella antistante Plaza del Museo) sono stati tra i geni più rivoluzionari ed innovatori della loro epoca. Opere vibranti di luce, maestosi, solenni e senza tempo come solo i grandi nomi dell’arte spagnola sanno essere. Prestate inoltre attenzione alla Sala V, poiché se alzate i vostri occhi, vedrete una volta decorata ad affresco: si tratta della ex navata della chiesa del convento, trasformata poi in sede espositiva.
La collezione crebbe durante la fine del secolo XIX e l’inizio del XX secolo in seguito a numerose donazioni private. I visitatori italiani potranno essere interessati anche dalla presenza di pregevoli opere dello Spagnoletto, al secolo Josè de Ribeira, molto attivo nello scenario barocco Napoletano. Altre pregevoli opere d’arte sono presenti nella terza sala, dove sono ospitati i cosiddetti “Retablos”, un genere artistico prettamente spagnolo costituito da pale d’altare in legno che ospitano al suo interno quadri e fondi d’oro raffiguranti santi e protagonisti della vita della Chiesa del tempo.
Infine, diamo un consiglio: quando salirete al secondo piano, non dimenticate di dare un’occhiata alla pregevole cupola stuccata, rimarrete a bocca aperta!